La Moto Atomica

Ghost Town

Chernobyl , città fantasma dove Elena si addentra e scorrazza con la propria Kawasaki , curiosando in giro e fotografando, e mettendo su internet le sue avventure.


Le mete preferite di Elena sono a Nord , attraverso la strada che conduce da Kiev, verso la cosiddetta "zona morta", che è 130km da casa sua.
La natura nonostante tutto è tornata rigogliosa ,ci sono bellissimi boschi e laghi.
E' la sua preferita(?) perché si può correre lungo le strade vuote ( ci credo!).
Non ci sono nemmeno veicoli dell'esercito in giro e tutto si trova nella stessa condizione che era 20 anni fa , a parte qualche filo d'erba che si è fatto largo su qualche crepa.

Elena Filatova

Si può essere indotti a supporre sulla credibilità e dell'autenticità o meno di questo sito , ma personalmente io conservo un brutto ricordo di quei giorni e secondo quelli che sono i risultati oggettivi e i dati sino ad oggi disponibili riguardanti quest'energia , non mi sembra possa rappresentare una scelta valida per i futuri abitanti di questo pianeta.

Vent'anni fa, il 25 di Aprile, quando esplose la centrale di Chernobyl , mi trovavo a Torino.
Appresi la notizia dalla Radio e sembrava di essere addentro ad un frammento di quei films che avevo visto decine di volte negli anni , solo che adesso era reale.
Il cielo era plumbeo e nubi nere rotolavano confusamente e minacciosamente nell'aria , preannunciando un brutto temporale.
Fra gli avvisi ripetuti , c'era quello di non uscire , tenere le finestre chiuse e di non esporsi a piogge.......
Spavaldamente ed forse incoscientemente , tentai la sorte e uscii.
Avrei potuto rinunciare, ma era come tentare di esorcizzare la paura e poi , il cielo minaccioso , non era poi così diverso da tante altre brutte giornate di sempre.
Beccai un bel temporale quel giorno e tornai anche piuttosto fradicio.
Passai circa un ora sotto la doccia , con la paranoia di togliermi l'acqua contaminata che pensavo di avere addosso.
A Torino passai altri mesi , è quell'acqua me la sono sicuramente ribevuta e rimangiata.

Un po' di tempo dopo nella mia città mi fermai ad acquistare il giornale nella solita edicola.
L'edicolante , discuteva animatamente ancora del fatto con un suo cliente.
Alla fine delle sue elucubrazioni sbottò:

"Mha ....!! ci sarà anche questa radioattività , ma io non ho visto niente!!"

Sorrisi sforzandomi di farlo , pensando che in fondo nessuno aveva visto poi niente .
Niente pioggia colorata o fumante , niente eruzioni cutanee preoccupanti, nessun fenomeno notturno di strane iridescenze azzurro verdognole a corona delle cose o persone.

In fondo ciò che in realtà non si vede , sembra che non esista poi per davvero.

Oggi possiamo attraverso nuovi media vedere ( se lo vogliamo) quelle immagini che l'edicolante non avrebbe potuto vedere e stentava ad immaginarsi .
Il racconto e il sito, può essere anche frutto di fantasia , ma queste immagini sono putroppo la cruda realtà:


Credo valga la pena di rifletterci meglio e prendere una pausa di riflessione , l'Italia e gli Italiani sono un paese che in molti casi nella scienza sono l'eccellenza mondiale:



....forse un altra strada è possibile.